"La primavera fa male. Vorrei chiederle mercé. Ogni anno spero d'essere pronta a viverla o di aver dimenticato il suo sapore. Non ho progredito di un passo, dunque? Sono come lo scoiattolo ingabbiato sulla sua ruota? O avrei potuto, dopo la tua morte, rannicchiarmi in fondo al letto senza che nulla accadesse di peggio? La dolcezza dell'aria mi fa sognare ciò che è stato e ciò che sarebbe se tu fossi vivo. So che questo sogno prova la mia incapacità di vivere il presente. Mi lascio trascinare da questa corrente senza guardare troppo lontano o troppo in fondo. Aspetto il momento in cui ritroverò la forza. Verrà. La vita mi appassiona ancora. Voglio salvarmi, non liberarmi di te". Anne Philipe, moglie dell'attore Gerard Philipe, autentico mito del cinema francese, racconta la malattia del marito, la loro storia d'amore, la felicità del loro rapporto, il lutto, la battaglia per tornare a vivere, nella forma di una struggente elegia dove la sofferenza, vivissima, non annulla mai la forza dell'amore.